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Sabato, 26 Novembre 2016 15:00

La post verità su Michelangelo

Chiusi della Verna (Arezzo), 26 novembre 2016

Presentato presso il Palazzo Comunale di Chiusi della Verna il volume Sotto fatale e felice stella nel Casentino.Nuove indagini d'archivio sul luogo natale di Michelangelo Buonarroti, curato da Nicoletta Baldini.

MICHELANGELO SAREBBE NATO A CHIUSI DELLA VERNA NON A CAPRESE

Consultando una voce enciclopedica, sfogliando una monografia o un catalogo d'arte sul grande Michelangelo, la prima notizia riguarda il suo luogo di nascita: vi si legge Caprese, provincia di Arezzo. Ma siamo sicuri che sia così?

Michelangelo Buonarroti, genio fra i più grandi della storia dell'umanità, nacque nel 1475 a Chiusi della Verna all'ombra del Sacro Monte che domina il Casentino, e non a Caprese in Valtiberina. 

Lo rivelano gli studi recenti presentati da Nicoletta Baldini nel volume pubblicato dalla Casa Editrice fiorentina Edifir.

Era già avvenuto in passato che si dibattesse sull'esatto luogo di nascita del Buonarroti, ruolo assegnato a Caprese con un Regio Decreto del 1913.

casa buonarroti via ghibellina 70

Adesso con queste nuove rivelazioni, nate da capillari indagini documentarie condotte presso l'Archivio di Stato di Firenze, l'Archivio di Casa Buonarroti ed il Kunsthistorisches Institut sempre di Firenze, si è giunti ad una definitiva chiarificazione.

Gran parte della vita di Michelangelo ci è oggi nota. Questo tassello completa una visione di insieme che rende giustizia se non alla figura dell'artista, per certo alla terra che gli ha dato i natali.

corriere fiorentino michelangelo buonarroti nicoletta baldini

Come ben afferma Giuseppe di Natale, autore dell'articolo apparso sul Corriere Fiorentino, i fili di questa secolare e intricata matassa sono stati riordinati in questo prezioso volume di Nicoletta Baldini, il cui titolo rende omaggio con una citazione alla biografia di Michelangelo scritta da Vasari nell'edizione del 1568 de Le Vite.

Il volume di carattere scientifico e di piacevole lettura presenta alcune novità che comprovano definitivamente la nascita dell'artista a Chiusi della Verna.

Alcuni dei documenti fotografati presso l'Archivio di Stato di Firenze @ FOTO D'ARTE Firenze, Cristian Ceccanti 

"Se a partire dal tardo XIX secolo furono questioni anche e soprattutto politiche e naturalmente figure di politici che, nello scaltro utilizzo di parte delle risultanze degli studi coevi, determinarono l'indicazione di Caprese quale luogo natale di Michelangelo; le fallaci risultanze, proprio di tali studi sono adesso rese manifeste dalle puntuali ricerche di Paola Benigni i cui esiti sono confluiti nel saggio, fulcro di questa pubblicazione, nel quale si svelano, in modo inoppugnabile, gli errori commessi dalle fonti ottocentesche, soprattutto in virtù della redazione del "falso" documento relativo al battesimo di Michelangelo presso Caprese" - sostiene così la Baldini nell'introduzione del suo libro.

In questo volume vengono approfondite sia la storia della Podesteria di Chiusi con la pubblicazione degli inediti Statuti cinquecenteschi, sia le origini della famiglia Buonarroti e, infine, il ricordo dei natati di Michelangelo (e della sua introduzione all'arte) nelle fonti più antiche segnatamente nelle biografie dedicate allo scultore, architetto e pittore da Giorgio Vasari e Ascanio Condivi.

 

Alcuni dei documenti fotografati presso l'archivio di Casa Buonarroti © FOTO D'ARTE Firenze, Cristian Ceccanti

Se queste scoperte non tolgono nè aggiungono niente all'immensa eredità artistica e umana consegnataci da Michelangelo, è pur vero che riguardano la vita di uno dei più grandi artisti di tutti i tempi.

Noi di FOTO D'ARTE Firenze ci siamo lasciati affascinare da questa avvincente ricerca e con l'entusiasmo e la passione che da sempre ci contraddistinguono abbiamo realizzato la campagna fotografica ai documenti manoscritti conservati nell'Archivio di Stato di Firenze e in Casa Buonarroti, che a vario titolo sono a fondamento di queste nuove rivelazioni.

Volumi antichi, fogli rari e pergamene che testimoniano l'inesorabile passaggio del tempo ma anche la loro decisiva importanza per ricostruire vicende e fatti che ancora si prestano ad interpretazioni talvolta in antitesi con dati per certi.

RINGRAZIAMENTI

Ci uniamo volentieri ai ringraziamenti che l'autrice fa nel suo libro per menzionare tutte le istituzioni e tutte le persone che hanno contribuito a vario titolo alla realizzazione dello stesso:

Paola Benigni, Vanna Arrighi, Margherita Cinti

Paolo Ammannati, Michele Cestelli, Ubaldo Ferruzzi, Danilo Nasini, Michele MAria Pini

Particolare gratitudine alle direzioni e al personale, a Firenze: dell'Archivio di Stato, dell'Archivio di Casa Buonarroti e del Kunsthistorisches; a Roma dell'Associazione Metamorfosi.

Comune di Chiusi della Verna - Giampaolo Tellini e Federica Falleri

Un grazie alla Casa Editrice Edifir, segnatamente a Simone Gismondi, Elena Mariotti e Silvia Frassi.

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CHI E' NICOLETTA BALDINI (fonte Olschki)

Nicoletta Baldini è ricercatrice universitaria. Dalla sua attività scientifica, dedicata soprattutto alla pittura toscana del XV e XVI secolo, e improntata sulla ricerca d'archivio, sono scaturiti i primi volumi: Niccolò Soggi (1997), Andrea Sansovino. I documenti (con R.Giulietti, 1999) e soprattutto La bottega di Bartolomeo della Gatta. L'arte in terra d'Arezzo fra XV e XVI secolo (2003). Oltre poi agli studi su Pietro Perugino e sulla sua bottega (2004, 2010, 2013), è stata curatrice del catalogo della mostra Nello splendore mediceo. Papa Leone X e Firenze (2013), mentre fra i suoi più recenti contributi si ricordano quelli relativi alla collezione di opere d'arte di Giorgio Vasari (2014 e 2015) e, da ultimo, il volume sui natali di Michelangelo presso Chiusi della Verna (2016).


© FOTO D'ARTE Firenze - Cristian Ceccanti fotografo @ Archivio di Stato di Firenze @ Casa Buonarroti 

Pubblicato in Eventi

CENOBIUM (Cultural Electronic Network Online: Binding up Interoperably Usable Multimedia) è una rappresentazione multimediale di capitelli di chiostro nel mediterraneo realizzata mediante la fotografia digitale ad alta risoluzione, modelli-3D e panoramiche. I capitelli vengono posti virtualmente in connessione con i loro luoghi d’origine, per essere presentati nel loro rapporto architettonico e concezionale.

© Foto: Kunsthistorisches Institut in Florenz, Max-Planck-Institut

Il progetto condotto in collaborazione con l’ISTI/CNR a Pisa e con la partecipazione di più partner internazionali è mirato agli obbiettivi della ricerca, ma è anche appropriato alle esigenze dell’insegnamento e dei musei così come alla documentazione per il restauro.

Il tema centrale del progetto consiste nell’illustrare gli scambi artistici nel secolo XII e XIII attraverso la scultura, intesa come elemento decorativo nell’architettura. I più significativi centri dell’arte scultorea dei capitelli romanici i quali, attraverso l’introduzione del capitello istoriato, avvenuta nel 1100, diedero luogo ad uno scambio di modelli, si trovano nella Francia del sud, in Spagna e in Sicilia.

Il progetto ViHAP3D costituisce il punto di partenza per CENOBIUM realizzato in collaborazione con il MPI per l’informatica di Saarbrücken, col CNR di Pisa, la Soprintendenza di Pisa e la ditta Minolta Konica.

Una parte di questo progetto mira allo sviluppo di un procedimento per la grafica informatizzata, al fine di rendere possibile la rappresentazione tridimensionale di oggetti d’arte digitalizzati e di sculture. CENOBIUM sviluppa questo concetto concentrandosi su dei capitelli romanici, che si prestano in modo particolarmente appropriato ad una documentazione tridimensionale. Contemporaneamente a ciò si accompagna una corrispondente campagna fotografica, altamente qualificata, con l’obbiettivo di restituire in maniera dettagliata la superficie e la materialità degli oggetti, cosa che non può essere ottenuta attraverso la visualizzazione in 3D. Di conseguenza, le foto e i modelli 3D non sono disponibili soltanto in luoghi prescelti, ma anche mediante una programmazione interattiva.

CENOBIUM pone in collegamento fra loro questioni sia classiche che innovative della storia dell’arte con i moderni strumenti informatici e dischiudendo così nuove prospettive le quali, finora, persino sul posto, non sembravano possibili.

Foto D'Arte Firenze | Cristian Ceccanti @ KHI Kunsthistorisches Institut in Florenz, Max-Planck-Institut nel progetto CENOBIUM per il Chiostro di Moissac

I capitelli di chiostro romanici nel mediterraneo e il chiostro di Moissac

Nel corso dell’ultimo lustro del secolo XI si affaccia nella scultura romanica un tipo di capitello il quale sarà determinante per l’aspetto decorativo degli interni sacri e dei chiostri, e che s’imporrà quale elemento fondamentale della scultura medievale. Limitatasi fino ad allora, la decorazione del capitello sostanzialmente alle forme ornamentali vegetali, zoomorfe o antropomorfe, lo spettro delle possibilità veniva ora ad estendersi alla rappresentazione narrativa. Il capitello assumeva quindi, l’ulteriore funzione di rappresentare scene bibliche vetero e neotestamentarie, avvenimenti storici, exempla, parodie e allegorie.

Quale componente dell’architettura il capitello, per la sua tridimensionalità, appare investito di questa nuova funzione innanzitutto nei chiostri. In virtù della completa visibilità delle colonne del chiostro esso offriva l’occasione per una progressiva narrazione per immagini e, contemporaneamente, la possibilità di porre in dialogo fra loro i capitelli adiacenti o altri elementi decorativi. Inoltre, significativo è il rapporto spaziale tra il capitello e le parti funzionali del monastero, poiché la disposizione tematica e dei motivi supportata dai capitelli permette una interazione estetica e funzionale, e forse anche un rinvio a liturgie e consuetudini monastiche. I tre più rilevanti centri della scultura romanica dei capitelli sono localizzabili nella regione del Languedoc­-Roussillon, nella Spagna settentrionale e in Sicilia.

Il chiostro della chiesa abbaziale di Saint-Pierre a Moissac può essere considerato quale costruzione originaria per i primi grandi cicli di capitelli claustrali istoriati. In base a quanto recita un'iscrizione, nell'anno 1100 sotto l'abate Ansquitil fu eretto un chiostro nell'abbazia provvista di ricchi terreni e di una significativa biblioteca monastica. Nel chiostro si alternano capitelli con colonne gemine con capitelli con colonna singola, che in prevalenza illustrano rappresentazioni narrative. Nella sua dissertazione “The Romanesque Sculpture of Moissac” del 1929/31 Meyer Schapiro indica questi capitelli come historiated capitals, coniando in tal modo il concetto a cui questa specifica forma di capitello deve da ultimo il suo nome.

Sul piano i singoli lati dei capitelli vanno a formare un'unità spaziale. Questo spazio si chiude in alto – similmente al prospetto di un palcoscenico – con elici, un abaco fortemente concavo e un blocco della mensola collocato al centro. Un'imposta possente, decorata di regola con figure, animali, piante o caratteri grafici, ricopre infine il kalathos, andando a completare in questo modo l'intera immagine trapezoidale del capitello.

In questa sezione del progetto CENOBIUM il KHI-MPI si è avvalso della collaborazione di due studiose francesi, Quitterie Cazes und Chantal Fraïsse, che insieme hanno redatto i testi relativi ai capitelli, oltre che la descrizione della costruzione.

Per noi di Foto D'Arte Firenze è stata un'esperienza affascinante poter collaborare insieme ai massimi esperti di fotografia d'arte nella post-lavorazione delle immagini digitali realizzate dal fotografo Roberto Sigismondi. 

Seguendo uno specifico workflow precedentemente concordato, con la preziosa supervisione di Ute Dercks e la collaborazione di Stefano Fancelli (KHI)  ci siamo occupati della gestione di una notevole quantità di immagini realizzate in altissima risoluzione che necessitavano di tutti gli accorgimenti necessari dopo la fase di scatto (naming, assegnazione metadati e color management, crop e resize).

L'opportunità di poter osservare "da vicino" on-line il lavoro svolto è la dimostrazione più evidente dei risultati ottenuti dal team. 

Cristian Ceccanti | Foto D'Arte Firenze KHI in Florenz Max-Planck-Institut @ Progetto CENOBIUM - Chiostro di Moissac

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Pubblicato in Fotografia per l'arte

Prosegue per il terzo anno consecutivo la collaborazione con il KUNSTHISTORISCHES INSTITUT IN FLORENZ (Max-Planck-Institut)

Con l'inizio dell'anno riprende la mia collaborazione con il KHI di Firenze nel progetto di digitalizzazione delle immagini in pellicola dell'archivio e del loro inserimento nella banca dati dell'Istituto.

Onorato di questo rinnovato incarico da parte di una delle più famose e prestigiose fototeche attualmente esistenti, riprendo la mia attività in un contesto sempre stimolante, circondato da illustri storici dell'arte provenienti da tutto il mondo.

Cristian Ceccanti - Foto D'Arte Firenze @ KHI in Florenz

Kunsthistorisches Institut in Florenz - KHI - Max Planck Institut

Sito web KHI in Florenz

Pubblicato in Fotografia per l'arte

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